venerdì 12 giugno 2009

RIFLESSIONE

ll'indomani delle elezioni europee sono molte le formazioni politiche che non hanno raggiunto il quorum necessario per entrare nel Parlamento di Strasburgo, tra queste La Destra guidata da Francesco Storace.
A pensarci bene è un dato che contraddice una tendenza che invece ha percorso molti paesi europei, dove le forze conservatrici e anche di estrema destra, hanno ottenuto ottimi risultati scompaginando il quadro politico complessivo. In Italia al di là del deludente exploit del Pdl i partiti che si richiamano ai valori tradizionali della destra non sono riusciti ad incidere, è quindi evidente il rammarico del segretario Nazionale de La Destra: «Esprimo una fortissima delusione rispetto alle elezioni europee, non è andata come volevamo. Domani riunirò l'esecutivo e mi assumerò le responsabilità del caso. Ma sopratutto la delusione è alla lettura dei dati, io visto quanto abbiamo preso alle amministrative, ciascuna delle 4 forze politiche laddove erano in campo con liste proprie, e le elezioni europee. Se i 4 partiti avessero trasferito sul territorio i voti presi alle amministrative avremmo raggiunto il quorum».
Storace individua nell'esperimento dell'alleanza creata per le europee insieme a Mpa e partito dei Pensionati la ragione principale dello scarso risultato. Lo si vede analizzando i voti presi dalle singole formazioni in regioni come l'Abruzzo o la Puglia. «E' evidente che il messaggio non siamo riusciti a farlo passare oppure non è stato gradito - dice Storace -. In Lombardia ad esempio i Pensionati da soli hanno preso più voti di quelli ottenuti dalla coalizione. Quindi è stata un'alleanza sbagliata, un modello non riproponibile. Queste cose non si fanno alla vigilia delle elezioni».
Secondo il massimo dirigente de La Destra: «Noi non siamo stati identificati come la destra ma come un centrodestra più piccolo» anche se proprio il dato delle amministrative consente qualche speranza. «Il dato amministrativo ci conferma però che La Destra c'è, non è stata travolta dal dato delle europee» dice Storace il quale tenta questa analisi: «Perchè non sono pessimista sulla Destra in sè, perchè nelle realtà dove ci siamo presentati con il nostro simbolo abbiamo raccolto consensi, non dimentichiamo che noi siamo un movimento che lavora da due anni la Lega da 30».
Già la Lega, sembra proprio che il Carroccio abbia occupato spazi politico-culturali della destra tradizionale italiana, le parole d'ordine sull'immigrazione e la sicurezza hanno in qualche modo sussunto una cultura legge e ordine che fa leva sulle popolazioni dei territori del nord e non solo. La destra può dire sicuramente che si tratta di un consenso ottenuto in ambiti territoriali delimitati ma sicuramente qualcosa sta accadendo.
Per questo Storace tiene a dire che: « non concepisco La Destra come una forza aggressiva e barbara, non mi sarei mai sognato di votare un provvedimento come quello sui medici spia. Mi rifiuto di pensare che quella sia una cosa di destra. Quella che sta scomparendo è la stessa cultura di destra perchè al governo del paese c'è un'allegra compagnia, andata al potere su certi valori, che va a braccetto con Gheddafi e dimostra che non c'è più traccia dei valori della nostra comunità. Lo stesso Fini che dovrebbe rappresentare un'alternativa ogni giorno si inimica chi dovrebbe sostenerlo. La vedo difficile»
Se poi si chiede a Storace se in Italia esiste un pericolo di autoritarismo, come viene paventato non solo a sinistra, l'ex ministro della Sanità dice che bisogna solo aspettare, almeno per quanto durerà Silvio Berlusconi, poi tutto sarà di nuovo in gioco. Adesso non c'è il rischio di un pericolo per la Democrazia bensì, dice Storace: «Quello che vedo è il declino della politica, me ne sono reso conto in tante occasioni in questa campagna elettorale, quì si è parlato di Noemi. Purtroppo ha prevalso la logica dello scontro tribale tra Pdl e Pd entrambi non possono certo cantare vittoria visto che quello che si è affermato è tutt'altro che bipartitismo».

Nessun commento: