di Francesco Storace
Una Camera dei Deputati di anime morte ha decretato, con il voto dei nominati, l’esclusione dalla competizione per il Parlamento europeo delle forze politiche che erano state sotto il quorum delle politiche.
E’ una lesione della democrazia, è uno schiaffo al pluralismo.Ma non dobbiamo perdere i nervi e anzi occorre ricominciare a tessere con pazienza il filo della politica. Del resto, nessuno aveva previsto un cammino facile per La Destra ed evidentemente è la nostra vita ad essere, diciamo, abbastanza scomoda. Ma si ricomincia.Anche se il mondo è contro.
Venerdì mattina riunirò l’ufficio politico del Movimento, perché poi andrà ampliata la discussione a tutta la struttura territoriale, ragionando su come far male a chi ha preteso di cambiare la carte in tavola a poche settimane dall’inizio della campagna elettorale.Chiederò a tutti chi ci sta. E chi non se la sente non ostacoli il nostro cammino, che non è da tutti avere coraggio.
Cercheremo interlocutori nella politica, nella società, in Europa. Senza troppi scrupoli, che i nostri nemici non hanno.Il blog è a disposizione per sfogarsi, ma il partito è cosa troppo seria, ragione di nuova vita, per accettare discussioni isteriche.La classe dirigente, i militanti tutti, hanno il dovere di reagire ad unsistema che come nelle peggiori repubbliche sudamericane vota in un solopomeriggio una riforma della legge elettorale.
Sarà pure vero che in metà dei paesi europei c’è lo sbarramento e nell’altra metà non c’è; ma è altrettanto vero che in nessun paese europeo si sta discutendo ora la riforma della legge elettorale.Noi non ci buttiamo giù per questo: la missione continua. Con nuove aggregazioni da cercare; senza pregiudizi. Ma con la precisa volontà di fare eleggere nostri parlamentari europei.
Per dare una sonora lezione a chi pretende di annullare la voce di chi non vuole accettare supinamente Lisbona, di chi vuole contrastare l’aggressione cinese alle nostre economie, di chi pretende rispetto per la nostra identità cristiana a partire dal no alla Turchia in Europa.Chi non ci sta, scenda da cavallo. Noi preferiamo galoppare.
Una Camera dei Deputati di anime morte ha decretato, con il voto dei nominati, l’esclusione dalla competizione per il Parlamento europeo delle forze politiche che erano state sotto il quorum delle politiche.
E’ una lesione della democrazia, è uno schiaffo al pluralismo.Ma non dobbiamo perdere i nervi e anzi occorre ricominciare a tessere con pazienza il filo della politica. Del resto, nessuno aveva previsto un cammino facile per La Destra ed evidentemente è la nostra vita ad essere, diciamo, abbastanza scomoda. Ma si ricomincia.Anche se il mondo è contro.
Venerdì mattina riunirò l’ufficio politico del Movimento, perché poi andrà ampliata la discussione a tutta la struttura territoriale, ragionando su come far male a chi ha preteso di cambiare la carte in tavola a poche settimane dall’inizio della campagna elettorale.Chiederò a tutti chi ci sta. E chi non se la sente non ostacoli il nostro cammino, che non è da tutti avere coraggio.
Cercheremo interlocutori nella politica, nella società, in Europa. Senza troppi scrupoli, che i nostri nemici non hanno.Il blog è a disposizione per sfogarsi, ma il partito è cosa troppo seria, ragione di nuova vita, per accettare discussioni isteriche.La classe dirigente, i militanti tutti, hanno il dovere di reagire ad unsistema che come nelle peggiori repubbliche sudamericane vota in un solopomeriggio una riforma della legge elettorale.
Sarà pure vero che in metà dei paesi europei c’è lo sbarramento e nell’altra metà non c’è; ma è altrettanto vero che in nessun paese europeo si sta discutendo ora la riforma della legge elettorale.Noi non ci buttiamo giù per questo: la missione continua. Con nuove aggregazioni da cercare; senza pregiudizi. Ma con la precisa volontà di fare eleggere nostri parlamentari europei.
Per dare una sonora lezione a chi pretende di annullare la voce di chi non vuole accettare supinamente Lisbona, di chi vuole contrastare l’aggressione cinese alle nostre economie, di chi pretende rispetto per la nostra identità cristiana a partire dal no alla Turchia in Europa.Chi non ci sta, scenda da cavallo. Noi preferiamo galoppare.
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